sabato 16 febbraio 2013

Un'alternativa a fare l'amore.

è una sensazione bellissima, non come fare l'amore, ma indubbiamente da non tralasciare. Tutto ciò consiste in una tensione di muscoli, di nervi, di ossa che schioccano. Una questione di cuore in sintonia con la fatica del resporo. il sudore, che a quel punto vola via con il vento o si stampa sulla roccia. Reggerà quel punto della parete con quella fenditura? Bene. Peso sul piede sinistro e mano sinistra dentro la fenditura. Dai. dai. No caz... mi ritrovo a pendolare 4 metri più sotto. Nel vuoto. Va bene, ora vado con il destro e infilo un friend che mi può aiutare. Ma non riesco più ad andare avanti. Cosa faccio? Non ci sono appigli. Cambio linea? No, non cambio linea. Mi piace il vento in parete, soprattutto tra aprile e giugno. Arriva con profumi di timo e menta che crescono nelle fenditure. Il profumo non mi aiuta a salire. Allora cosa faccio? Diventa una sfida. Annaspo con i piedi che scivolano, le mani sudano e mi tradiscono. Una, due, tre volte risalgo al punto critico. Una folata di vento e scopro che la mente, la mia mente mi sta fregando. Allora sai cosa faccio mente? Ti ignoro e non ti uso...



... non ricordo come sono salito fin qua, al successivo split. Chi volevo sfidare? Mi volevo sfidare? Ho vinto? Che parte del corpo devo ringraziare? Posso organizzare un bel massaggio di riconoscenza per il mio piede, è stato lui a fare il lavoro più duro e... giro il volto verso il vuoto e sorrido con gli occhi stanchi, arrossati e un pò lucidi. Quello che succede spesso in montagna; non c'è più guerra, ansia, sfida, paura. Guardo fin giù, dove finisce il bosco, dove inizia la striscia delle casa. Sorrido e penso che solamente chi sta facendo l'amore in una di quelle case può superarmi per via di emozioni. Molte di più, ma diverse. 
" Oh, allora Ermi, ti muovi a venir giù?"
Rido al pensiero di essermi sentito re, eroe. Che scemo. Sorrido per aver percepito parte di me stesso.

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