giovedì 14 marzo 2013

Il gallo cedrone, lo vedete?

Armati di ciaspole, di frutta secca e di macchina fotografica ci siamo addentrati nella boscaglia che giace ai piedi della catena del Baldo. Con poca energia, causata da poche ore di sonno, cercavamo di avanzare con le ciaspole nella neve freschissima e profondissima, specialmente in alcuni punti, dove senza gli attrezzi del mestiere si riusciva a sprofondare fino al ginocchio. Il nostro obiettivo era una passeggiata in montagna e al sole. Nulla di più.
Durante i nostri passi, ci siamo dimenticati di non essere soli. Due appassionati di natura, di piante e animali si erano dimenticati di osservare con più curiosità la montagna, gli alberi e le tracce lasciate dagli animali che popolavano la loro "città"? Che vergogna! Per fortuna in questi casi ci pensano o gli animali stessi o le persone più affiatate con l'ambiente. Così una guida CAI, passata di lì, ci ha indicato la cima di un abete bianco e ha detto: "Presto, muovetevi! Sulla cima di quell'albero c'è un gallo cedrone appollaiato".
Via! Correre senza fare troppo rumore, senza far scappare l'animale. Arrivati, con il binocolo siamo riusciti ad individuarlo. Ma peccato non avere un obiettivo con maggior zoom! Sarà il prossimo acquisto.
Per ora posso offrirvi una foto di una cima e di un gallo cedrone nascosto. Prendetela come sfida. Provate a  riconoscere la fisionomia del volatile tra i rami verdi del sempreverde! :)

domenica 10 marzo 2013

Cronaca extralessinese


Quando si esce dalla Lessinia, si ha il dovere di scegliere accuratamente la meta del viaggio o dell'avventura. Io ho scelto Solda, in Val Venostra, una piccola cittadina legata al turismo di sci alpino, sci di fondo e sci alpinismo. Spesso però guardando l'anfiteatro che si apriva davanti ai miei occhi, il gruppo dell'Ortles, mi domandavo se le persone presenti lì, munite di sci e scarponi, erano a conoscenza della storia dell'alpinismo fatta proprio in quelle cime, nelle pareti nord del Gran Zebrù e dell'Ortles. Ogni volta che le guardavo mi tornava in mente il nome di Messner, il quale proprio a Solda ha aperto uno dei suoi cinque musei, dedicandolo al gruppo Ortles e prima di fare ciò, ha tracciato in solitaria le due pareti precedentemente accennate. Ripensandoci, poco importa questa domanda. A mio parere, l'alpinismo non è per tutti, semplicemente perché non è uno sport, ma puro stimolo di avventura, di scoperta. Non parlo di élite, ma di persone che hanno bisogno della montagna in un certo modo. Mi piace pensarlo così. 

Buona scoperta e avventura a tutti!


Gran Zebrù











Ortles